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L'uomo venuto dal Kremlino (Nei panni di Pietro)
























Titolo originale: The Shoes of the Fisherman

Paese: USA
Anno: 1968
Durata: 162 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2.20 : 1
Genere: Drammatico
Regia: Michael Anderson
Soggetto: Morris West
Sceneggiatura: James Kennaway, John Patrick
Produttore: George Englund
Produttore esecutivo:
Casa di produzione: Metro-Goldwyn-Mayer

Interpreti e personaggi

* Anthony Quinn: Kiril Lakota
* Laurence Olivier: Piotr Ilyich Kamenev
* Oskar Werner: Padre David Telemond
* David Janssen: George Faber
* Vittorio De Sica: Cardinal Rinaldi
* Leo McKern: Cardinal Leone
* John Gielgud: Il papa precedente
* Barbara Jefford: Dott. Ruth Faber
* Rosemary Dexter: Chiara
* Frank Finlay: Igor Bounin
* Burt Kwouk: Peng
* Arnoldo Foà: Gelasio

Fotografia: Erwin Hillier
Montaggio: Ernest Walter
Musiche: Alex North
Scenografia: Edward C. Carfagno, George W. Davis
Costumi: Orietta Nasalli-Rocca
Trucco: Amato Garbini

Premi:

* Golden Globe 1969:
o migliore colonna sonora
* National Board of Review Awards 1968:
o miglior film
o miglior attore non protagonista (Leo McKern)

L'uomo venuto dal Kremlino (The Shoes of the Fisherman), anche conosciuto con il titolo Nei panni di Pietro, è un film del 1968 diretto da Michael Anderson, ed ispirato ad un romanzo di Morris West del 1963.

Trama:

Il film è ambientato all'epoca della Guerra Fredda.

Dopo vent'anni di prigionia in un gulag in Siberia, il metropolita Kiril Lakota, arcivescovo di Leopoli, viene liberato grazie ad un accordo tra la Santa Sede ed il governo Sovietico: viene quindi portato a Roma da padre David Telemond, un teologo nei guai per le sue dottrine eterodosse, e stringe con lui una sincera amicizia.

Nella città eterna Lakota viene ricevuto dal papa che lo eleva alla porpora cardinalizia e, alla morte del pontefice, viene eletto Papa con il nome di Cirillo.

Intanto il presidente della Cina comunista, Peng, si prepara a muovere guerra ai vicini per trovare una soluzione all'indigenza del suo popolo: il leader sovietico Kamenev invita Papa Cirillo a far da mediatore per giungere a una soluzione pacifica della questione. Il Papa accetta e, il giorno dell'incoronazione, annuncia a sorpresa la sua intenzione di mettere tutti i beni della Chiesa a disposizione dei poveri.

Il film è tratto da un fortunato romanzo dello scrittore australiano Morris West ispirato alla figura di Josyf Ivanovič Slipyj.

Arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, Slipyj subì la prigionia sotto Nikita Khrushchev e venne liberato nel 1963 grazie alle pressioni di papa Giovanni XXIII e John F. Kennedy; venne inviato a Roma, dove trascorse il resto della sua vita, prese parte al Concilio Vaticano II e venne nominato cardinale.

Il personaggio di David Telemond è invece ispirato a quella del gesuita Pierre Teilhard de Chardin, che ebbe alcuni problemi a causa delle sue posizioni sulla teoria dell'evoluzione e sulla dottrina del peccato originale.

Questo film film ebbe il merito di prevedere, con quasi 10 anni di anticipo, la venuta di un pontefice dal blocco sovietico e cioè l'elezione di Giovanni Paolo II, nonché la rinuncia all'incoronazione, operata dal suo immediato predecessore, Giovanni Paolo I (Albino Luciani) nel 1978






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