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Più che una "Tempesta d'Amore" è una tempesta di banalità




Tirando le somme la soap opera tedesca Tempesta d'amore (Sturm der Liebe), creata da Bea Schimdt, viene trasmessa dal 26 settembre 2005 sull'emittente Das Erste. Mentre, in Italia ha esordito il 5 giugno 2006 su Canale 5 e dal 2 luglio 2007 è trasmessa da Rete 4. Ha superato le 3000 puntate nel 2018, spalmate in 15 stagioni. Viene da dire che è andata avanti anche troppo. Ormai, Tempesta d’Amore è una presenza fissa. Va in onda tutti i giorni viene trasmessa dalle 19:55 alle 20:25, dal lunedì al venerdì, e il sabato e la domenica dalle 19:55 alle 21:20. Non sarebbe ora di finirla lì? Perché, di stagione in stagione, il canovaccio è sempre lo stesso che si ripete con precisione ossessiva e, insieme, noiosissima. Al centro della trama c’è, sempre e comunque, una coppia il cui amore è contrastato da una serie di ostacoli. Alla fine di ogni stagione l’amore trionferà e i due protagonisti usciranno di scena per fare spazio ad altri due nuovi personaggi. Non se ne può di più di questa ripetizione continua. Ma, viene da domandarsi, gli sceneggiatori non hanno la fantasia di creare delle vicende un filino più originali? Si tratta soltanto di una soap opera direte voi. Certamente, però c’è soap opera e c’è soap opera. Pensiamo agli intrighi davvero originali e ricchi di svolte impreviste e drammatiche inventati da David Lewis Jacobs per Dallas, da Richard ed Esther Shapiro per Dynasty, da Stephen Karpf e Elinor Karpf per Capitol, da da Bridget e Jerome Dobson per Santa Barbara. In Tempesta d’Amore c’è soltanto una banalissima alternanza tra gli amori dei personaggi più giovani e quelli dei personaggi meno giovani. Insomma, quello di Tempesta d’Amore è un mondo in cui non c’è mai spazio per eventi drammatici o per una rappresentazione del mondo degli affari o della politica che non sfocino nello zuccheroso o nel ridicolo. Pensiamo agli amori tra Adrian Lechner e la candida Clara o tra il maturo Werner Saalfeld e la nevrotica Doris Van Norden o, ancora alle risibili sedute del consiglio degli azionisti dell’albergo Furstenhof o dell’altrettanto risibile candidatura a sindaco del cuoco André. Vi sembrano personaggi e vicende cradibili? A noi, no. E,
l’ambientazione di Tempesta d’Amore non è meno monotona delle trame. Infatti, si svolge, sempre e comunque, al Furstenhof, ovvero il fittizio albergo a 5 stelle nel paesino immaginario di Bichelheim. Anche qui facciamo un confronto con la varietà delle ambientazioni in Dallas, Dynasty, Falcon Crest e il nostro parere nei confronti di Tempesta d’Amore non può che essere negativo. E, infine, veniamo agli attori. Sarà anche vero che il cast di Tempesta d’Amore sia stimatissimo in Germania, però ciò ci lascia perplessi. O, la Germania non è più il paese dei grandi artisti, come Bruno Ganz, come Hanna Schygulla, come Barbara Sukowa, come Margarethe Von Trotta, come Wim Wenders o gli elogi non si spiegano. E, francamente, anche qui il confronto tra Tempesta d’Amore e le soap opera statunitensi degli anni ’70 e ’80 è sfavorevole. Sarà istruttivo confrontare artisti notevoli quali John Forsythe o Charlton Heston o Barbara Stanwyck o Jane Wyman con la compagnia di attori di Tempesta d’Amore. E, pensiamo al casta davvero stellare di Falcon Crest. Oggi una soap opera germanica in cui recitino attori della qualità di Mel Ferrer, Kim Novak e Gina Lollobrigida, tra i moltissimi che erano apparsi in Falcon Crest, è fanstascienza. Per cui invitiamo, caldamente, la rete Mediaset, Rete 4 a cancellare la noia di Tempesta d’Amore e, magari, riproporre, volendo restare nel campo delle soap opera, Dynasty o Falcon Crest. O programmare, magari, uscendo dal campo delle soap opera, anche una stupenda serie televisiva, d’ambito finanziario (perciò ancora attuale oggi), come I boss del dollaro, interpretata dai grandissimi Kirk Douglas e Christopher Plummer. Per potere di nuovo applaudire dei veri grandi attori. Diciamolo, forte e cgiaro. Cancelliamo la banalità di Tempesta d’Amore dai palinsesti italiani.Qualcuno di voi lettori dirà: Si tratta soltanto di una soap opera. Certamente, rispondo, ma una battaglia per il ritorno ad una televisione che consideri prioritario il livello artistico può cominciare proprio dalla cancellazione di Tempesta d'Amore

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