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La fiamma del peccato





















(Double Indemnity)

"L’ho fatto per i soldi e per una donna. Non ho avuto né i soldi né la donna"

USA - 1944
Regia Billy Wilder
Sceneggiatura Raymond Chandler Billy Wilder dal romanzo “Three of a Kind” di James M. Cain
Fotografia John F. Seitz
Musica Miklós Rózsa
Cast
Fred MacMurray
Barbara Stanwyck
Edward G. Robinson
Porter Hall
Jean Heather
Tom Powers
Byron Barr
Richard Gaines
Fortunio Bonanova
John Philliber
Academy Awards Nomination Film, Regia, Attrice (Barbara Stanwyck), Sceneggiatura non originale, Fotografia in bianco e nero, Colonna sonora, Suono

"La fiamma del peccato" è un film del 1944 diretto da Billy Wilder e da lui sceneggiato in collaborazione con Raymond Chandler, sulla base di una novella opera del romanziere James M. Cain. Pellicola esemplare del genere noir.

Nel 1992 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al trentottesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al ventinovesimo posto. Nel 2001 l'ha inserito al ventiquattresimo posto della classifica dei migliori cento film thriller e d'avventura.[1]

Trama:

Il film è strutturato come un continuo flash-back: inizia infatti dalla fine della storia, quando il protagonista maschile, l'agente assicurativo Walter Neff (Fred MacMurray), rientra in tarda serata nel suo ufficio presso la compagnia assicuratrice Pacific-All Risk. Nonostante sia stato gravemente ferito da un colpo di rivoltella, Neff riesce a narrare la sua storia al dittafono del collega Barton Keyes (Edward G. Robinson). La trama si svolge quindi come in un racconto, con la voce del protagonista che rievoca la vicenda, interrotta solo dalle scene del dialogo: Neff racconta di come sia stato sedotto da Phyllis Dietrichson (Barbara Stanwyck),[2] una moglie insoddisfatta, che lo convince a eliminare il marito (Tom Powers), parecchio più anziano di lei, scontroso e avaro, dopo avergli fatto stipulare a suo beneficio (con uno stratagemma) una cospicua polizza d'assicurazione sugli infortuni. Per limitare al minimo i sospetti e rendere al contempo valida la clausola di "Doppia indennità" (da cui il titolo originale del film: il capitale liquidato in caso di morte viene raddoppiato se si tratta di infortunio ferroviario), Neff elabora un piano che prevede l'uccisione del marito, il trasporto del cadavere con l'auto da parte della complice Phyllis lungo i binari poco prima che transiti il treno su cui Neff (vestito come la vittima) sia stato visto salire e dal quale scenderà non visto, approfittando di un rallentamento usuale in quel tratto. Ma Neff non ha tenuto conto della doppiezza della sua complice, né del fiuto e della tenacia del suo collega Barton Keyes, responsabile dell'Ufficio Sinistri della compagnia presso cui Neff lavora.
Famoso l'incipit del racconto-confessione, a voce del protagonista-narratore: «Io ho ucciso per denaro ... e per una donna. E non ho preso i soldi... e non ho preso la donna».[3] Altrettanto indimenticabile è l'ultima battuta di Phyllis prima della resa dei conti: «No, io non ti ho mai amato, non ho mai amato nessuno. Sono guasta dentro.»

Note:

1. ^ La pellicola è una tra le preferite da Woody Allen, che le rende omaggio nel suo film Misterioso omicidio a Manhattan riportandone una breve sequenza e alcune citazioni
2. ^ Famoso il braccialetto indossato alla caviglia da Barbara Stanwyck che divenne il simbolo della femme fatale, sensuale, perversa, letale
3. ^ Nell'edizione pubblicata è stata eliminata dalla censura una scena a cui Wilder teneva molto, l'esecuzione nella camera a gas di Walter Neff




























































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