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Addio a Tom Bosley, l’Howard Cunningham di “Happy Days”
















Era il «ferramenta» più famoso del mondo, un adepto della «Loggia del Leopardo» e soprattutto l’uomo che col suo inattaccabile buonsenso metteva un freno alle sparate di Fonzie e ai sogni rock’n’roll del figlio Richie Cunningham e dei suoi amici Potsie e Ralph. Tutti lo conoscono come Howard Cunningham, una delle caratterizzazioni più efficaci del serial “Happy Days” ma Tom Bosley - scomparso ieri a 83 anni nella sua villa di Palm Spring in California per un’infezione - era un attore di lungo corso e di grande versatilità. Bosley è nato a Chicago, figlio di Dora e Benjamin Bosley. Durante la Seconda guerra mondiale entrò a far parte della Marina Militare degli Stati Uniti d'America. Mentre ancora frequentava la DePaul University, nel 1947 fece il suo debutto sul palcoscenico di Our Town nel "Fine Arts Theatre". Bosley ha effettuato anche delle performance nel Woodstock Opera House a Woodstock in Illinois, nel 1949 e nel 1950 accanto a Paul Newman. Ha iniziato interpretando il fante di cuori nel 1955 in una produzione televisiva di Alice in wonderland, però il suo debutto alla grande lo ebbe con il ruolo di Fiorello La Guardia, tre volte sindaco di New York nel musical “Fiorello” nel 1959 con cui vinse un Tony Award[2]. Nel 1994 ha ricoperto il ruolo di Maurice ne La Bella e la Bestia. Iniziò con il suo primo ruolo cinematografico nel 1963 come l'aspirante corteggiatore di Natalie Wood in Strano incontro (Love with the Proper Stranger), poi ha avuto altri ruoli nei film come La vita privata di Henry Orient (The World of Henry Orient), Divorzio stile americano (Divorce American Style), Appuntamento sotto il letto (Yours, Mine and Ours) e Gus. Inoltre Bosley ha condiviso una storia sincera sulla sua esperienza con l'Olocausto nel film documentario Paper Clips. Apparì anche in televisione nel 1960 nel programma Diagnosi: Sconosciuto (Diagnosis: Unknow) con Patrick O'Neal, nel 1962 ha interpretato l'assistente procuratore nell'episodio "L'uomo che voleva morire" nel telefilm La legge e il signor Jones (Laws and Mr. Jones). Nel 1969 è apparso nell'episodio Il virginiano (The Virginian). In Happy Days papà Cunningham, coi suoi consigli e le sue battute, era il prototipo di quei padri americani un po’ conservatori i ma al tempo stesso aperti ai giovani. TV Guide aveva classificato Bosley, nelle vesti di Howard Cunningham, al posto numero 9 della classifica dei «50 Greatest Dads of All Time Tv» nel 2004, i 50 più grandi "papà" della storia della Tv. Solo la (finta) svampita moglie Marion (lo ha ricordato così: “Sul set è stato mio marito per undici anni e un papà per tutta la squadra. Eravamo una coppia perfetta”) lo metteva sotto con battute al tempo stesso candide e taglienti; per il resto il suo faccione pacioso teneva a bada persino il ribelle machismo di Fonzie. Nei serial televisivi si faceva ricordare anche quando non era protagonista. Nella popolarissima serie “La signora in giallo” (Murder, She Wrote) è stato a lungo a fianco della scrittrice Jessica Fletcher (Angela Lansbury), nei panni dello sceriffo Amos Tupper, molto ben caratterizzato come tutore della legge di una cittadina del Maine. Tra i ruoli che lo hanno visto da protagonista i film tv “I racconti di padre Dowling” (Father Dowling Mysteries) dove interpretava un prete -investigatore sulle orme di Padre Brown, ma Bosley ha lavorato anche in “Marcus Welby” (progenitore di “Dr House”) e nel mitico (per gli americani) episodio pilota di “Night Gallery” diretto da Steven Spielberg e con protagonista Joan Crawford. nonostante il grande successo televisivo non abbandonò mai il teatro. Così come la sua carriera non si interruppe mai. Bosley è stato anche un doppiatore, è stato ospite in radio nella "General Mills Radio Adventure Theater" una serie drammatica per bambini del 1977. Ha doppiato molti personaggi dei cartoni animati tra cui Harry Boyle in "Wait Tll Your Father Gets Home" Ha dato la voce al carattere di David Gnomo e il proprietario del negozio di Mr Winkle in uno speciale di natale per Bambini. Ha doppiato anche la voce di Geppetto in I sogni di Pinocchio, uscito nel 1987. Nel 2008 ha girato il film tv “Charlie & Me” e pochi mesi fa era tornato in teatro al fianco di Jennifer Lopez in “The Backup Plan”, anche se il suo fisico era già indebolito e minato dall’infezione virale che lo ha portato via ai suoi affezionati spettatori - soprattutto giovani - che nel pazzo mondo dell’«american graffiti» ricorderanno sempre la pacata saggezza di Howard Cunningham. Il New York Times gli ha dedicato un'intera pagina: "Un uomo dalla voce calda, attore con un corpo rotondo che personificava l'autorità paterna".

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