(Cat People)
"Donne che per via del sangue alieno che scorre nelle loro vene possono tramutarsi in felini. Se una di queste donne dovesse innamorarsi e un uomo normale dovesse stringerla in un abbraccio sarebbe spinta dalla sua natura mutante ad ucciderlo"
Paese: Stati Uniti d'America
Anno: 1942
Durata: 72 min
Colore: B/N
Audio: mono
Rapporto: 1.37:1
Genere: Horror
Regia: Jacques Tourneur
Soggetto: DeWitt Bodeen
Sceneggiatura: DeWitt Bodeen
Produttore: Val Lewton
Casa di produzione: RKO Pictures
Interpreti e personaggi
* Simone Simon: Irena Dubrovna Reed
* Kent Smith: Oliver 'Ollie' Reed
* Tom Conway: Dottor Louis Judd
* Jane Randolph: Alice Moore
* Jack Holt: Il Commodoro
* George Ford: Poliziotto che fischia (scene eliminate)
* Bud Geary: Poliziotto a cavallo (scene eliminate)
* Leda Nicova: Paziente (scene eliminate)
* Henrietta Burnside: Sue Ellen (non accreditata)
* Alec Craig: Custode dello zoo (non accreditato)
* Eddie Dew: Poliziotto in strada (non accreditato)
* Elizabeth Dunn: Signorina Plunkett, proprietaria del negozio d'animali (non accreditata)
* Dynamite: Il leopardo (non accreditato)
* Dot Farley: Signora Agnew, donna delle pulizie (non accreditata)
* Mary Halsey: Blondie, addetta alla reception del palazzo (non accreditata)
* Theresa Harris: Minnie, cameriera al Sally Lunds café (non accreditata)
* Charles Jordan: Conducente dell'autobus (non accreditato)
* Donald Kerr: Conducente del taxi (non accreditato)
* Connie Leon: Vicino che chiama la polizia (non accreditato)
* Murdock MacQuarrie: Custode delle pecore (non accreditato)
* Alan Napier: Doc Carver (non accreditato)
* John Piffle: Proprietario del Café (non accreditato)
* Betty Roadman: Signora Hansen, donna delle pulizie all'appartamento di Alice (non accreditata)
* Elizabeth Russell: La Donna-Gatto (non accreditata)
* Steve Soldi: Suonatore d'organetto (non accreditato)
Fotografia: Nicholas Musuraca
Montaggio: Mark Robson
Effetti speciali: Vernon L. Walker (non accreditato)
Musiche: Roy Webb
Scenografia: Albert S. D'Agostino e Walter E. Keller
Costumi: Renié
Nello zoo di una città una disegnatrice di moda serba, Irena Dubrovna (Simone Simon), sta ritraendo una pantera nera e suscita l'interesse di un architetto navale americano, Oliver Reed (Kent Smith). Irena lo invita al proprio appartamento per un tè e, mentre si allontanano, viene mostrato che uno dei bozzetti scartati dalla donna rappresenta una pantera impalata con un spada. Nell'appartamento Oliver si interessa ad una statua che raffigura un uomo del periodo medievale, il quale indossa una corona e impala un gatto con la spada. Irena rivela a Oliver che quel personaggio è il (fittizio) re Giovanni di Serbia e ne racconta la vicenda. Secondo la leggenda, una demoniace tribù invase il villaggio natale di Irena e convertì gli abitantì in seguaci del demonio. Quando re Giovanni cacciò la tribù satanica e vide ciò che erano diventati i residenti, li condannò a morte. Tuttavia, "il più saggio e il più malavagio" di loro fuggirono. A poco a poco diventa chiaro che Irena crede di essere una discendente della malvagia tribù e che abbia paura di trasformarsi in una pantera se travolta dalla passione, dalla rabbia o dalla gelosia.
Nonostante la sua strana convinzione Oliver la sposa, ma Irena, terrorizzata da cosa potrebbe accadere, evita di dormire con lui. Oliver la persuade a vedere uno psichiatra, il dottor Louis Judd (Tom Conway), il quale tenta di convincerla che i suoi timori sono di una natura più terrena. Avendo scoperto che Oliver ha confidato i propri problemi coniugali a una avvenente collaboratrice, Alice Moore (Jane Randolph), Irena si sente tradita. Più tardi, mentre sta nuotando da sola in una piscina, Alice è inseguita da un grande animale, mostrato soltanto attraverso l'ombra. Fortunatamente, l'acqua tiene la creatura sotto controllo. Quando essa se ne va, Alice esce dall'acqua, chiedendosi se abbia immaginato ogni cosa, ma trova i propri abiti ridotti a brandelli. Alla fine, Irena decide di consumare il matrimonio, ma ormai è troppo tardi: Oliver le comunica che chiederà il divorzio. Successivamente, a lavoro, lui e Alice sono messi in un angolo da un feroce animale. Ragionando in fretta, Oliver afferra la riga a T (che ha la forma di una croce) e dice ad Irene di andarsene via. Dopo che la belva se ne va, chiamano il dottor Judd per avvertirlo di stare lontano da Irena, ma il dottore riattacca quando la donna compare. Attratto da lei, compie il fatale errore di baciarla. Si trasforma così in una pantera e lo uccide, sebbene lui tenti di ferirla. Quando Oliver e Alice arrivano è troppo tardi e Irena se ne va, di nuovo della sua forma umana, allo zoo. Lì apre la gabbia della pantera e si abbandona a morte certa. Elizabeth Russell, la cognata di Rosalind Russell, apparve in molti film prodotti da Val Lewton come Il bacio della pantera nel 1942, il sequel Il giardino delle streghe nel 1944, La settima vittima nel 1943 e Youth Runs Wild nel 1944. Successivamente apparve anche nel 1946 in Manicomio (Bedlam) sceneggiato da Lewton.[1] "Il Bacio della Pantera" (Cat People) è un film del 1942, prodotto da Val Lewton per la RKO,con la regia di Jacques Tourneaur . Queste due figure furono fondamentali per la riuscita del film. La RKO era in quegli anni una della cosiddette major,ma la storia di questa casa di produzione è anomala rispetto alle altre grandi,nata nel 1928 dalla RCA (radio corporation of America)non si avvaleva di grandi mezzi, né di grandi star,come era consuetudine fare in quel tempo, ed ebbe continui tracolli finanziari,nonostante alcuni successi prodotti(King Kong,i musical con Ginger Rogers e Fred Astaire e altri),fu una di quelle case produttrici che aguzzò l'ingegno per fare film di successo con pochi mezzi,questa era la sua politica,non un sistema estremamente "automatizzato" e organizzato di sfornare film in serie. Proprio nel 1940 subì l'ennesimo insuccesso producendo "Quarto potere" di Orson Welles, capolavoro della cinematografia mondiale ignorato dal pubblico, si decise quindi di produrre una serie di film a bassissimo costo,riciclando materiali di ogni genere,ma di interesse per le masse e soprattutto un pubblico giovane,i cosiddetti B-movies. Val Lewton,che veniva dal mestiere di correttore di sceneggiature per David O. Selznick, carismatica figura nel cinema di quel periodo,fu scelto dal vicepresidente della RKO,Koerner,quale produttore di "Cat people";la sua prima idea per il film era quella di trattare l'invasione nazista di un villaggio balcanico,i cui abitanti non si difendevano con le armi ma trasformandosi in giganteschi felini e sbranando gli invasori. L'unica superstite di questa battaglia sarebbe dovuta essere una giovane di questo villaggio fuggita a New York,da questo spunto si decise di girare "il Bacio della Pantera", il quale si apre con una citazione dal romanzo "Il figlio della notte" di Jack Williamson ("...Perché il genere umano è un ibrido: il sangue dell'Homo Sapiens è ormai contaminato da quello dell'Homo Lycanthropus, l'antichissima razza caina...") che suggerisce la divagazione sul mito della licantropia come prima, immediata e riconoscibile chiave di lettura; il film è un continuo insinuare il sospetto nello spettatore,un continuo alludere, senza mai effettivamente affermare nulla,lasciando il perenne dubbio se Irena sia veramente discendente di una stirpe di mutanti o se abbia gravi problemi psicologici che non le fanno vivere serenamente la sua vita sessuale. Ma se questo dubbio permane al livello narrativo fino alla fine,dal punto di vista iconografico le immagini sin dall'inizio (I titoli di testa scorrono sull'immagine della pantera che ritroviamo poi raffigurata sul separé in casa di Irena) associano la protagonista al suo triste e straordinario destino,con una serie di continue simbologie,richiami al mondo animale e felino in particolare. Il bacio della pantera è stata la prima prima produzione per il produttore Val Lewton, un giornalista, scrittore e poeta che divenne story-editor per David O. Selznick. La RKO assunse Lewton per realizzare film horror a basso costo che non superasse i $150,000 per i titoli forniti dallo studio cinematografico.[2] Il film fu girato dal 28 luglio al 21 Agosto 1942 negli studios Gower Gulch della RKO a Hollywood, con un budget inferiore a $140,000.[3][4] Furono utilizzati i set lasciati da precedenti produzioni della RKO di maggior budget (da notare le scale di L'orgoglio degli Amberson).[5] Il film "si rivelò a distanza un horror da cineteca, tutto giocato sui turbamenti del non detto e su un raffinato geometrismo delle immagini" (Mereghetti), riscosse un successo strepitoso e critiche lusinghiere, riuscendo anche a superare il rigido vaglio della censura attraverso la suggestione di orrori non visti, come ombre proiettate e ambigui effetti sonori, soprattutto nella celebrata sequenza della piscina. La pantera rimane nascosta fino alle scene finali del film, sebbene Irena mostri un crescente comportamento felino e lo spettatore sia bombardato da immagini di gatti nei dipinti e nelle statue. La conclusione, la vista estremamente breve di Irena che si trasforma in una pantera nera e attacca Judd, fu inclusa a dispetto delle obiezioni del regista, che voleva mantenere l'intera idea il più misteriosa possibile.Questo successo lo portò a diventare nel 1942 responsabile del reparto "B"della RKO,per lui lavoravano alcuni giovani registi quali:Robert Wise (La Mummia),Mark Robson e Jacques Tourneur,figlio di Maurice Tourneur,importante regista francese emigrato intorno agli anni 20 in America,ricordato per le atmosfere dei suoi film quali "Ho camminato con uno zombie" (1943)"L'uomo Leopardo"(1943),"Le catene della colpa"(1947) e molti altri. Della pellicola restano giustamente impresse nella memoria l'angosciante pedinamento di Alice nella strada buia ritmato sul nervoso calpestio dei passi e concluso nell'improvviso sibilo delle porte di un autobus che si aprono, e la sequenza in cui la stessa Alice, immersa nella piscina, avverte nella penombra i movimenti felpati della pantera. Lewton e la sua squadra di produzione reclamarono il merito di aver inventato la popolare tecnica dei film horror chiamata "autobus" ("bus"). Il termine viene dalla scena nella quale Irena sta camminando dietro Alice; lo spettatore si aspetta che Irena si trasformi in una pantera da un momento all'altro e che l'attacchi. Nel momento di maggior tensione, quando la cinepresa inquadra il volto confuso e terrorizzato di Alice, il silenzio è infranto da un suono simile al sibilare della pantera, ma invece è l'autobus che accosta per farla salire. Dopo che l'emozione scompare, il pubblico resta incerto se è accaduto realmente qualcosa di sovrannaturale o mortale. Questa tecnica è stata adattata in molti film horror da allora. Ogni volta che il film crea una scena nella quale la tensione sale e muore con un nulla di fatto, anche un semplice bu!, quella scena è un "autobus". Ma tutto il film è stilisticamente prezioso, intelligentemente sviluppato sul binario emotivo, scandito sul contrappunto tra il "perturbante" e la piatta ripetitività quotidiana, tra allusivi particolari disseminati nelle inquadrature (Il disegno che Irena strappa allo zoo e lascia cadere in terra quando si allontana con Oliver, è quello di una pantera trafitta da una spada, il lugubre arredamento dell'abitazione di Irena, l'ombra della croce riflessa da una riga a T impugnata da Oliver nello studio quando viene assalito, il bastone animato del dottor Judd...) e la rassicurante consuetudine dei personaggi di contorno (il collega di Olivier che racconta insulse barzellette, lo svagato guardiano dello zoo, la donna delle pulizie, l'annoiata cameriera della tavola calda). Verso la fine delle riprese di Il bacio della pantera, due membri del personale lavorarono per finire la pellicola in tempo, uno di notte, riprendendo gli animali, e uno durante il giorno con il cast.[2] Il film ebbe un seguito con "Il giardino delle streghe" (The Curse of the Cat People), firmato da Robert Wise nel 1944, ed un remake più esplicito, l'omonimo "Bacio della pantera", diretto da Paul Schrader nel 1982. Il montaggio è opera di Mark Robson, che aveva già collaborato con Orson Welles in "Quarto potere" e nell'"Orgoglio degli Amberson" e che nello stesso 1942 avrebbe esordito alla regia firmando "The Seventh Victim". Quando il film uscì, le recensioni furono varie e diverse tra loro. La rivista Variety definì Il bacio della pantera uno "strano lavoro che bilancia la tensione e il brivido"[6] mentre Bosley Crowther del New York Times commentò che "Il bacio della pantera è un tentativo forzato e ovvio di provocare stupore".[7]
Un documentario di Turner Movie Channel sulla pellicola di Val Lewton è stato trasmesso nel 2007 e asseriva che il successo finanziario di Il bacio della pantera, nella distribuzione originaria, era finalizzato a salvare la RKO dalla rovina finaziaria.
Lewton accettò il compito di produrre un sequel dal titolo Il giardino delle streghe, ma il film, che manteneva i ruoli di Kent Smith e Jane Randolph e che mostrava Simone Simon o come un fantasma o qualcos'altro di simile ad un amico immaginario, non fu davvero un film horror.
Come avvenne per molti dei B-movie che Lewton realizzò per la RKO, tratti positivi e negativi furono trattati con più ambiguità e complessità rispetto quanto era comune nei film di Hollywood dell'epoca. Il personaggio di Tom Conway, il dottor Judd, è nominalmente il "cattivo", siccome si concede di innamorarsi di una sua paziente sposata e tenta di cominciare una relazione con lei, tuttavia non è una figura malvagia. Conway riappare come il dottor Judd in un successivo film di Lewton, La settima vittima (The Seventh Victim). Non è chiaro se ciò significhi che sia sopravvissuto all'aggressione e se La settima vittima debba precedere Il bacio della pantera. In La settima vittima, il dottore fa un breve riferimento ad un ex paziente che impazzì per un'ossessione, e ciò potrebbe essere un riferimento a Irena.
La recensione di TV Guide elogiò il cast del film:
Superbamente recitato (con la Simon che suscita sia pietà che paura), Il bacio della pantera afferma il potere della suggestione e la priorità dell'immaginazione, a dispetto del budget, a favore della creazione del grande cinema. Il film è stato il maggior successo di Lewton, il pubblico è stato attratto dall'accattivante locandina che recitava "Baciami e ti graffierò a morte!", una frase più diretta di qualunque cosa mai apparsa sullo schermo.[8]
Il bacio della pantera ha molti fan. Il noto critico cinematografico Roger Ebert lo ha incluso nella propria lista di grandi film.[9] Il 6 febbraio 2008 il film ha avuto il 94% di voti freschi sul famoso sito Rotten Tomatoes.[10]
La bella edizione trasmessa dalla RAI negli anni '80 è stata curata da Luigi Cozzi.
Note:
1. ^ (EN) IMDB Elizabeth Russell (I)
2. ^ a b (EN) TCM Notes
3. ^ (EN) IMDB Business data
4. ^ (EN) IMDB Filming locations
5. ^ (EN) Kent Jones, Film documentario Val Lewton: The Man in the Shadows, 2008. Andato in onda su Turner Classic Movies il 14 gennaio 2008.
6. ^ (EN) "Il bacio della pantera", Variety 1° gennaio 1943
7. ^ (EN) Bosley Crowther, "Il bacio della pantera (1942)" New York Times 7 dicembre 1942
8. ^ (EN) "Il bacio della pantera (1942)" TV Guide
9. ^ (EN) Roger Ebert, "Il bacio della pantera (1942)" Chicago Sun-Times 12 marzo 2006
10. ^ (EN) Rotten Tomatoes "Il bacio della pantera (1942)"
Bibliografia:
* Luigi Cozzi, Il bacio della pantera, in Lanterna Magica, n.2 ("Il cinema gotico & fantastico"), Cineclub Tevere, Roma, dicembre 1975
* Riccardo F. Esposito, Il bacio della donna gatto, in Proposta Sf, n. 2, Bologna, 1979, pp. 11-17.
* Edmund G. Bansak, Il bacio della pantera, in Fantasmi di luce, vol. 2, Mondo Ignoto, Roma 2001 (ISBN 8889084200), pp. 91-109
* Francesco Ballo, Jacques Tourneur. La trilogia del fantastico, Edizioni Falsopiano, Alessandria 2008 ISBN 8887982198
Il bacio della pantera
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento